Discussione: Mito Il noce di benevento
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Vecchio 08-11-2009, 03.20.11   #3
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Pare che i riti di guerra dei Longobardi, per propiziare la vittoria in battaglia, fossero molto sentiti e tutti i partecipanti, sia uomini che donne, durante tali cerimonie, sembravano come posseduti da slanci sacrileghi e diabolici.
I cittadini cristiani di Benevento, intimoriti da tutto ciò, accusarono i Longobardi di idolatria e di invocare spiriti e demoni.
Si dice che il duca Romualdo I, nonostante ormai il suo popolo si fosse convertito al Cattolicesimo, attuasse in segreto oscuri riti in cui si adorava una vipera d'oro.
A Benevento si narravano oscure leggende che ruotavano attorno ai due fiumi che scorrevano presso la città: il Sabato ed il Calore.
Qualcuno raccontava che diverse donne, con in mano serpenti, danzavano e cantavano attorno ad un noce. Secondo altri i serpenti si attorcigliavano attorno ai rami dell'albero.
Alla fine Romualdo I consegnò la vipera d'oro al vescovo che la fece bruciare.
Secondo diversi storici, la leggenda della vipera d'oro di Romualdo I e i riti delle donne attorno al noce con i serpenti si legherebbero all'antico culto di Iside.
Infatti tra le caratteristiche della dea vi era quella di governare i serpenti.
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