Lasciai a Silvia qualche minuto, osservando quel viso rigato dalle lacrime.
Doveva ritenersi fortunata, lei, per essere soltanto finita in cella, vista invece la macabra sorte dei paggi.
Durante un bel bagno ristoratore, dove mi concessi parecchi momenti per rilassarmi, lasciando che l’acqua calda e piena di aromi lambisse la mia pelle udii dapprima una campana e poi voci concitate.
“ Presto, aiutarmi, devo essere pronta tra breve!”
Quasi urlai a Silvia, non volendo perdere altro tempo, impaziente com’ero di conoscere finalmente quell’uomo e probabilmente decidere del suo destino.
Sebbene di fretta, non accettai niente di meno che la perfezione mentre sceglievo abito e accessori.
Per facilitare Silvia però, rinunciai ad una acconciatura elaborata, già tanto era il tempo necessario affinché la mia chioma scura si asciugasse.
Gioielli preziosi e un soffice abito in rosa antico, pieno di balze, tulle, pizzi e decoro finemente incisi sulla morbida stoffa.
Uscii dalla mia stanza facendomi portare da uno dei domestici nella sala dove era atteso finalmente il barone.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk