Gwen gridò per far sentire la sua voce ad Elv e ad Ivan, ma forse loro non sentirono nulla.
Poi si incamminò nel cunicolo.
Percorse un bel tratto di quel percorso scavato nella roccia, fino a quando si ritrovò in una sorta di antro.
I suoi occhi abituati all'oscurità non fecero fatica a comprendere dove fosse.
Vi erano infatti mucchi d'ossa ovunque.
Erano però ossa particolari.
I crani mostravano detti aguzzi.
Era una sorta di luogo di sepoltura per vampiri.
Icarius impallidì a quelle parole di Altea.
“No, madama...” disse quasi balbettando “... io... io non voglio venire in un luogo infestato da fantasmi... io... io ho paura dei morti... voglio solo guarire e tornare al mio lavoro...” spaventato per quelle storie di vampiri.
Uno dei servi indicò a Dacey le scuderie.
Era infatti là che il saltimbanco si trovava.
Erano il suo alloggio.
Dacey lo trovò steso sul fieno, con la sua arpa, la maschera sul viso e lo sguardo perso a guardare il cielo da una finestra.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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