“Speriamo allora” disse il barone salutando Dacey con un inchino “che quel ritratto mi renda giustizia e vi abbia davvero colpito.” Sorridendo cortese. “Eravate assorta nei vostri pensieri... immagino sia il mare più ambito da ogni uomo in cui perdersi... mi auguro solo che nessuna isola perduta fra le onde di quei pensieri vi abbia visto naufragare preoccupata.” Sfiorandole la mano con un bacio.
Gwen trovò Nikolaj divertito e seduto su quei teschi ammassati.
In mano ne aveva uno, dai canini più sporgenti degli altri.
“Essere o non essere...” diceva ridendo, quasi scimmiottando Shakespeare “... anzi... mi ama o non mi ama la bella vampira, questo è il problema.” Senza smettere di ridere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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