Era ancora giorno e subito Nikolaj prese Gwen per un braccio, correndo poi verso un capanno abbandonato che per loro fortuna si trovava a pochi metri.
“Qui saremo al sicuro dal Sole...” disse lui “... bene...” guardando divertito la vampira “... non merito dunque quel famoso premio? Quell'applauso? E magari altro?” Fissandola con malizia e sarcasmo.
Il Maresciallo di Chanty era un uomo d'armi, un esperto di ogni disciplina bellica ed un profondo conoscitore di svariate tecniche di combattimento.
Però non era un fine diplomatico, né un rigoroso politico.
Non possedeva l'acume proprio dei cortigiani e neppure la sottile arte del compromesso intellettuale, tanto fondamentale per gli intrighi di governo.
Era un uomo rude, violento, ambizioso e senza scrupoli.
Più facile all'ira che alla strategia, dunque poco versato all'intesa ed alla comprensione dei suoi simili.
Così le parole di Dacey non accesero in lui alcun sospetto.
“Nessuno si aspetta da quel pezzente una rappresentazione degna di una corte.” Disse ridendo. “Farà da tappezzerie, strapperà qualche risata e forse qualche applauso con qualcuna delle sue farse. Il barone manco si accorgerà di lui.” Con un ghigno.
Aegos si godeva il tono lussurioso della sua padrona, le sue carezze lascive, la sua lingua umida sul petto.
Poi i pantaloni che lei tirò giù bruscamente liberarono finalmente la sua mascolinità cresciuta ed esasperata per quella recita eccitante in modo ormai insopportabile.
“Madama, non è colpa mia...” disse lui continuando quella farsa, mentre Lys stringeva la sua traboccante virilità “... io non volevo... è successo da sé... davvero...” con tono imbarazzato, vergognoso, deglutendo per l'eccitazione, ma con un sorrisetto perverso che ormai non tratteneva più.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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