Adoravo quel gioco.
Non solo la recita cel cucciolino indifeso, no, proprio quel tormentare la punta sporgente del suo membro con le mie mani, con la mia lingua.
Ancora e ancora e ancora.
Questo mi mandava in estasi, accendeva ogni parte di me in un modo incredibile.
Poi la sua espressione, il suo cercare disperatamente di resistere mentre in realtà non c'era niente che potesse fare, perchè io non avrei smesso, perchè la mia eccitazione era così folle, così intensa che l'avrebbe consumato pezzo per pezzo.
Non era certo un ragazzino, ma ero pronta a scommettere che non avesse mai incontrato una donna come me, che riuscisse a metterlo alla prova così tanto, che lo trascinasse notte dopo notte in un mondo fatto di lussuria, eccitanti fantasie, piacere senza pari.
Quell'intesa tra noi era qualcosa di nuovo anche per me, era raro che un uomo sapesse tenermi testa in quel modo, che potesse riuscire a sorprendermi, eccitarmi con uno sguardo o una parola, che assecondasse le mie fantasie in quel modo così meraviglioso.
Lo adoravo, dovevo ammetterlo.
Certo probabilmente non lo avrei mai ammesso con lui, perchè era il mio servo, nulla di più, ma era così.
E quando poi continuò con quella farsa, mi accesi ancora di più!
"Allora sarà meglio che mi sbrighi, prima che tutto il ripieno venga fuori, non credi?" disegnando un cerchio attorno a quell'estremità così tormentata con la mia lingua, un movimento lento, intenso, esasperante.
"Io non resisto più!" dissi poi, in un sussurro, schiudendo le labbra e accogliendo tutto quel succoso pasticcino nella mia bocca calda e affamata, avvicinandomi sempre di più per farlo scendere lungo la gola il più possibile, pechè volevo assaporarlo tutto, perchè volevo farlo impazzire di piacere, perchè c'era il mio padrone che mi stava guardando e volevo eccitarlo a tal punto da farlo correre da me per prendermi con forza... perchè volevo farlo, disperatamente, e questo, per me, è un motivo sufficiente.
A quel punto cercai nuovamente il suo sguardo, perchè i suoi occhi ardenti erano così meravigliosi da incatenarmi, e solo allora iniziai a giocarci, a muovermi in modo ritmico, a stringere la mia bocca attorno a quella virilità che così a lungo avevo tormentato.
Ancora, ancora, ancora.. ed era solo l'inizio!
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