Elv ed Ivan furono sorpresi ed allietati nel rivedere Gwen e Nikolaj.
“Ehi, mi hai fatto spaventare...” disse Elv, un attimo prima che Gwen catturasse le sue labbra per un dolce bacio “... mi mancavi...” assaporando le accoglienti labbra di lei.
“Ma dove siete stati?” Ivan a Nikolaj.
Quest'ultimo allora raccontò tutto ciò che avevano visto.
“Si sa solo che apparteneva ad un nobile signore Afragolignonese...” disse il contadino ad Altea “... da secoli è ormai abbandonato... io non ci vivrei neanche da fantasma.” Sarcastico mentre masticava.
Quel ricordo, così reale, vivo, quasi fosse stato vissuto in quel preciso momento da Dacey.
Un ricordo ora concreto più che mai, visto ciò che stava vivendo al palazzo di Monsperone.
Quegli occhi, rossi ed enigmatici, profondi e penetranti, misteriosi ed inquietanti al punto da turbarla nell'intimo, nel profondo della sua anima.
“Dacey...” disse il Maresciallo destandola da quel ricordo “... cosa vuoi che possa rovinare quel pagliaccio? Al massimo ci annoierà tutti.” Accennando una risata. “Credi forse valga più di un giullare o di un mimo? Sono cani da strada, artisti mendicanti e pezzenti. Lo faremo esibire giusto per sdebitarci. Dopotutto quel maiale ti ha riportata qui sana e salva.” Annuendo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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