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Vecchio 10-05-2018, 01.08.01   #1471
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Elv sorrise, guardando Gwen con eloquente malizia.
Spinse il dito fra le labbra di lei, lambendo la lingua umida, muovendolo fra i suoi canini affilati.
“Mi piace avere il dominio della notte” disse “e di tutti coloro che come te si nutrono di essa...” accarezzandole la lingua col suo dito.



Il barone fece il suo ingresso nella sala, davanti agli inchini dei suoi sottoposti.
Era alto, vestito di raso nero, con risvolti, ricami e bottoni d'oro, un'ampia mantellina scura, stretti pantaloni del medesimo colore e bassi stivali di cuoio.
I capelli erano lunghi e lisci, la pelle di un pallido e nobile candore, sicuramente frutto della lunga cattività, gli occhi non troppo grandi, ma acuti, profondi e penetranti, neri come la pece ed osservatori di tutto ciò che li circondava.
La fronte era ampia, appena bombata, il naso aquilino ma non troppo arcuato, barba scura e sottile, ben curata e non troppo folta.
La bocca era piccola e ben disegnata, con labbra dall'incarnato rosso come purissimo rubino che tradivano una vitalità non comune in quell'uomo.
Salutò i presenti, in primis il Maresciallo e Fagiuanus, per poi vagare con lo sguardo nella sala, come se sapesse già cosa cercare.
I suoi occhi si fermarono su Dacey, guardandola tutta.
La ragazza sentì lo sguardo del barone su di lei, su tutta la sua figura.
Uno sguardo che lei percepì essere profondo, intimo, quasi proibito.
“Nulla io vedo che non sia perfetto...” disse sorridendo “... disse Ade nel rapire Persefone... siete meravigliosa, madama...” guardando poi un grosso ritratto sulla parete della sala, in cui era raffigurato proprio il rapimento di Persefone ad opera di Ade, dio degli inferi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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