“Continua, Dacey...” disse il barone fissandola “... continua... lasciati andare e torna indietro... a quei giorni di solitudine, indifferenza, quando tutti ti emarginavano e ti credevano folle, diversa, infelice...”
La Luna era muta, l'aria frizzante, mentre le stelle scintillavano lontane ed indifferenti in quel giardino i cui fiori ora erano solo i boccioli misteriosi che fioriscono nei segreti delle tenebre.
“No no...” disse il vecchio ad Altea “... il mio padrone è vivo, forte... io lo sto aspettando e magari stanotte arriverà... forse per questo vi ha invitata proprio ora.” Annuì. “Volete sapere di lui? E' un nobile afragolignonese giunto qui alleandosi con i Taddei e gli altri cavalieri Capomazdesi. Finita la guerra è rimasto qui, sebbene il barone detestasse tutti i reduci Afragolignonesi.”
Gwen ed Elv si misero ad ascoltare.
“Dobbiamo dargli la caccia.” Disse Vanbelv agli altri. “Non so come abbia fatto a fuggire da quella prigione secolare... dobbiamo ucciderlo. Dissemineremo il simbolo del nostro clan ovunque a Chanty, fino a quando lo avremo preso e distrutto.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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