“A breve egli sarà qui, madama.” Disse il vecchio ad Altea. “Si, ormai non dovrebbe tardare oltre. Lo vedremo arrivare.” Entusiasta. “Prego, volete vi mostri il castello? Così passeremo il tempo in attesa del suo arrivo. Volete?”
“Forse è il simbolo di cui parlava Vanbelv...” disse Elv a Gwen “... il simbolo del loro clan... forse sono cacciatori di vampiri... o forse no, visto quel simbolo non è precisamente contro i vampiri, no?”
Quella vicinanza con Dacey, quel contatto, quello sfiorarsi e lui che ancora una volta guardò la sua generosa e sensuale scollatura, strappandogli un sorriso malizioso.
Prese il braccio di lei e col Maresciallo entrarono tutti e tre nel salone.
Reddas non c'era più col suo spettacolo.
“Ditemi...” disse il barone “... è stato di buon gusto lo spettacolo?”
“Si, passabile, milord.” Rispose il Maresciallo. “Questi artisti girovaghi hanno un certo loro lato artistico che li rende sicuramente apprezzabili.” Col viso che diceva il contrario.
Dacey era riuscita a mandare a monte i piani di Reddas.
Almeno per stasera.
Ci fu il brindisi ed il barone fece il suo discorso.
Ma i suoi occhi, enigmatici e mutevoli, più volte cercarono quelli di Dacey durante la serata.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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