“Sono stanco di fuggire...” disse deluso Ivan a Gwen.
“Allora non abbiamo molte altre scelte...” fece Elv “... o ci nascondiamo, oppure combattiamo.”
Ivan allora guardò Gwen.
“Tu cosa pensi?” Chiese alla vampira, mentre il silenzio del villaggio sembrava mutare in una sorta di incanto, qualcosa di misterioso ed innaturale.
Le calde ed accoglienti labbra di Dacey intorno al dito affusolato del barone, il contatto ardente con la sua lingua umida gli strapparono un sorriso compiaciuto.
“Brava...” disse lui.
Poi quel gesto di lei, il portare la mano del barone sul suo cuore, sulla sua scollatura.
Minsk allora strinse piano la mano, toccandole la pelle semicoperta dalla stoffa, indugiando e guardandola negli occhi.
Allora quella mano scivolò nell'abito scollato, tutta sul seno nudo e sodo, che accarezzò a lungo, stringendo le dita ed avvertendo il suo capezzolo ormai turgido che premeva sul palmo della mano di lui.
“Oh, si...” disse in un caldo sussurro di perversione “... lo sento... il tuo cuore...” allora con un gesto lento scoprì il seno, liberandolo dalla stoffa e fece lo stesso con l'altro, aprendo così tutta la scollatura di quell'abito.
“Spogliati, Dacey...” con tono caldo e vagamente autoritario il barone “... nuda e libera come una creatura della notte...” accarezzandole con le dita quei capezzoli rosati e sporgenti.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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