Le sue mani su di me, il suo respiro sempre più ansante, la sua eccitazione così vicina eppure maledettamente lontana.
Fremevo, gemevo, impazzivo ogni secondo di più.
Icarius ormai era fuori di sé e la cosa mi mandava completamene in estasi, portava la mia eccitazione a livelli eccessivi e incontrollati.
Quell’eccitazione che Aegos poteva vedere, toccare con mano... quella stessa che raccolse con la lingua facendomi per un momento spalancare la bocca per lo stupore e la fremente attesa del piacere, che non si fece aspettare molto.
Oh era stato magnanimo, dopotutto.
Continuai a giocare con la virilità di Icarius, ancora e ancora, sempre più intensamente, sempre più forte, mentre Aegos mi faceva impazzire in quel modo, con le sue labbra e la sua lingua abile ed esperta.
Sfogavo su di lui l’eccitazione folle, il desiderio disperato che Aegos continuava a stuzzicare con quei baci lascivi e voluttuosi, che mi accendevano sempre di più.
Ancora e ancora.
Non ne avrei mai avuto abbastanza.
Continuavo a muovere il bacino all’indietro, incapace di stare ferma, sentendo il suo viso, strusciandomici addosso, in movimenti sempre più rapidi, frenetici, frementi, vogliosi di quel piacere assoluto e intenso che bramavo con tutta me stessa.
Chissà se il mio padrone stava apprezzando la scena, chissà se mi avrebbe detto che ero stata brava.
L’idea che era lì a guardarmi, e sapevo che c’era, mi eccitava ancora di più.
Dopotutto tutto questo era per lui, per mostrargli quanto fosse profonda la mia perversione, per spingerlo ad uscire da quello specchio e reclamare tutto di me.
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