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Vecchio 15-05-2018, 16.04.59   #1588
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il villaggio era isolato, silenzioso, addormentato, quasi incantato.
“Non ne ho idea...” disse Elv guardandosi intorno “... è un villaggio come tanti... forse neanche ha un nome,o magari non lo conosce nessuno...” sorridendo poi a Gwen “... che importa dove siamo? Siamo insieme e dopo stanotte lo saremo per sempre.” Baciandola piano. “Vieni, cerchiamo qualcuno che possa sposarci.”
La prese per mano e si immersero nelle strette stradine di quel luogo.
Ad un tratto udirono un rumore.
Come se qualcuno camminasse a fatica, portandosi dietro qualcosa di pesante.



Dacey era persa.
Persa nella penombra della stanza, tra i giochi di chiaroscuro della candela e del buio penetrante dalla finestra.
Tra le lenzuola calde, i suoi gemiti, la foga del barone nell'assaporare ciò che lei custodiva fra le gambe.
Sentiva la bocca e la lingua di quell'uomo invaderla nell'intimo, nel profondo, in un abisso di piacere proibito, immorale, infimo, ma assolutamente meraviglioso.
Allora lui alzò la testa, la guardò con una luce viva e sinistra in quegli occhi vermigli.
Afferrò le sua gambe portandola brutalmente verso di lui, contro il suo bacino.
Un attimo dopo la penetrò, invadendo non solo il suo corpo, ma anche la sua anima.
Iniziò una danza fatta di istinti, di desiderio, di lussuria, primordiale, sfrenata, travolgente, infaticabile.
Con passione, con impeto Minsk possedeva Dacey tenendola per le cosce divaricate, facendola sussultare, gemere, gridare.
I loro corpi nudi ed ormai sudati, fra quelle lenzuola ardenti, in una notte maledetta e perduta.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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