Elv annuì a Gwen, poi guardò il fondo della stradina.
Apparve allora una figura magra, coperta da un lungo sudario incappucciato ed ammuffito, che avanzava con passo svelto, sebbene si tirasse dietro qualcosa di molto pesante.
Si trattava di una grossa bara in buona parte sgangherata e cigolante, consumata dai tarli e corrosa dall'umidità.
Passò davanti ai due giovani senza degnarli di attenzioni, né salutandoli, quasi come se fosse assorta da chissà quali pensieri.
“Deve essere il custode del Cimitero...” disse sottovoce Elv a Gwen.
Il volto nello specchio guardò ancora una volta Lys, tutta nella sua nudità, indugiando sul suo sesso ancora umido e caldo.
“Brava...” disse “... non deludermi... sai che ti guardo sempre, ti controllo...” e svanì nei bagliori sinistro dello specchio.
Un attimo dopo Icarius ed Aegos si destarono dall'incanto che li avevi immobilizzati.
Altea si stese e si avvolse nel mantello, pronta per riposarsi.
Ma ad un tratto da fuori sentì dei rumori.
Provenivano dal basso, dal cortile interno del castello ben visibile dalla finestra.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|