Disattivato
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Indietreggiò e io lo guardai negli occhi, intensamente, a testa alta, senza indietreggiare, senza cedere di un passo.
Doveva capire qual era il mio posto, doveva capire che ero io la padrona e lui poteva starmi accanto solo se avesse fatto il bravo servo, non era altro che questo, non era altro che una bestiola da compagnia che il mio padrone mi aveva concesso per il mio piacere.
Spinse via il povero giardiniere, che protestò debolmente.
A quel gesto il mio sguardo si fece ancora più intenso, folle, furibondo.
Poi mi sentii prendere da dietro, stringere, afferrare, un contatto virile e forte, mentre il mio corpo aderiva al suo iniziava a bruciare sempre di più, sempre di più, quasi fosse anch'esso preda di quella magia che avevo usato io su di lui.
Mi inebriava quella sua rabbia, quella sua determinazione, gelosia, aveva una carica erotica così forte che tutto il mio corpo bramava di sentirlo sfogare in me.
Poi lo sentivo, lo sentivo contro di me, sentivo quella virilità salda, forte, umida di eccitazione, che premeva contro il mio corpo caldo e voglioso.
Poi quella mano, quella mano che scese in me, si insinuò tra le mie gambe completamente bagnate dei miei umori, della mia eccitazione folle.
Quelle parole, parole che nessuno mai mi aveva detto, che nessuno mai mi avrebbe detto.
Perché erano completamente folli, deliranti, assurde.
Ma quel dito.. entrò in me, scavando come volesse arrivare alla mia anima.
"Oh se ti sentisse il mio padrone..." voltando lo sguardo per guardarlo negli occhi "Se ti sente sei un uomo morto, Aegos!" gemendo, sempre più forte.
Ma poi persi completamente il controllo, quel dito entrava in me, si rigirava come un uncino e io sentivo tutto il mio corpo esplodere di un piacere così intenso, forte e incontrollato come mai mi era capitato prima.
Mi sembrava di impazzire, non riuscivo a muovermi, a respirare, a pensare.
Potevo solo gridare, gridare sempre più forte, più forte, fissandolo negli occhi, con il volto girato verso di lui.
Era meraviglioso, un piacere così unico da sconvolgermi, da farmi andare fuori controllo.
"Aegos..." gemetti, con gli occhi spalancati, completamente fuori di me, aggrappandomi a lui.
Ma era tutto quello che riuscivo a dire, il resto erano singulti disarticolati, grida di piacere che echeggiavano tutto attorno a me, incuranti della decenza, del pudore, della morale.
Un piacere così andava goduto dal primo all'ultimo istante... un piacere così ti faceva perdere la testa!
E io l'avevo persa, completamente... ero fuori di me, folle come mai in vita mia, nella mia dissoluta vita di perversione ero stata.
Mai...
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