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Vecchio 17-05-2018, 18.04.02   #1703
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Gwen ed Elv imboccarono lo stretto cunicolo.
Se non fossero stati due vampiri forse l'opprimente senso di claustrofobia avrebbe impedito qualunque movimento.
Era buio, umido, maleodorante, brulicante di vermi ed altri insetti lungo le strette ed addossate estremità.
I due vampiri lo attraversarono tutto, fino a sbucare in un antro sotterraneo e roccioso.
“E' molto antico e forse scavato da qualcuno...” disse Elv guardandosi intorno “... credo fosse usato come prigione o nascondiglio...”
In quell'istante udirono un gemito soffocato giungere dal fondo dell'antro.



Quel momento intimo fu interrotto dal vecchio custode, però senza riuscire davvero a romperlo.
Lo sguardo di Altea strappò un sorriso accennato al cavaliere, che comprese bene come quell'intimità fra loro era concreta.
Lei avvertì poi il modo in cui il suo toccare i bruni capelli di lui suscitasse il compiacimento del tenebroso Afragolignonese.
Si, decisamente gli piaceva essere toccato da lei, ora che la mano era scesa sul volto di lui.
“Vedrete, madama...” disse divertito il vecchio ed importuno servitore “... sarà un pranzo speciale.” Annuì. “Su, venite, il tutto è già pronto!”



Quel desiderio istintivo, fatto di sensi, di passione pura spinse in modo incontrollato Dacey a raggiungere il barone per baciarlo, incurante di tutto e di tutti.
Un bacio a cui lui subito rispose, stringendo a sé la ragazza.
Un bacio che portò le loro labbra a diventare una cosa sola, ad assaporarsi a vicenda, ad avvertire il medesimo ardore e perdersi in un unico respiro.
Un bacio caldo, ardente, dove i sensi si rincorrevano con le loro lingue, intrecciandosi ed incatenandosi l'una all'altra, per poi schiudersi e lasciarsi, ricominciando da capo ogni volta.
Un bacio che sembrò un sortilegio, un incanto, un atto di magia.
Una magia libera, senza limiti, né freni, né morale.
Un bacio lascivo ed allo stesso tempo passionale.
Un bacio animato dal lato più oscuro e misterioso dell'amore.
Quell'amore che non giudica, non condanna, ma chiede solo di essere vissuto a pieno.
Per sempre.
Come da sempre Dacey e Minsk si conoscevano.
“Più tardi...” disse lui sulle labbra calde di lei “... al crepuscolo, ti condurrò con me...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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