Il soldato chiese perdono e si inginocchiò davanti all'autoritaria Altea.
E così fecero tutti.
Poi arrivò il visir.
“Eccomi, altezza serenissima...” disse prostrandosi “... mi avete fatto convocare?” Ai suoi piedi.
Chartesius prese la mano di Miss e la baciò.
“No, Miss...” disse “... il Capo mi ha solo incaricato di mettermi ai vostri ordini. Voi avreste saputo il da farsi, ha detto. A proposito... che tipo di epiteto devo utilizzare per rivolgermi a voi?” Guardandola.
Di certo lei non passava inosservata.
“Ma dico...” disse duramente Argent a Nyoko “... sei impazzita? Vuoi uscire dal regno per scoprire di questo mistero? E' un modo stupido per suicidarti? E non fare più ritorno qui?”
“Altezza, posso permettermi?” Butron.
“Cosa?” Fissandolo Argent visibilmente seccato.
“Forse l'idea della principessa Nyoko non è malvagia...” mormorò Butron “... magari per indagare lei può essere adatta, senza dare nell'occhio... naturalmente le affiancheremo qualcuno per proteggerla...”
Godz non sembrava voler mollare la prese, nonostante l'espressione di Dacey tradisse quanto lei fosse infastidita da tutto ciò.
Ad un tratto si udirono dei sonaglini che tintinnavano per l'aria.
Molti si voltarono divertiti verso un gruppo di artisti girovaghi che apparve nella piazza.
“Non sapete, grosso e grasso amico...” disse uno di quelli che faceva volteggiare a mezz'aria alcune palline “... che l'indifferenza è il peggior segnale che mostra una donna verso chi la infastidisce?” Ridendo.
“Pussa via, pagliaccio!” Alterato Godz.
“Era solo un consiglio amichevole!” Divertito il saltimbanco.
Era vestito con umili abiti, spettinato e vispo.
Tuttavia ciò che colpiva era la rozza maschera che aveva sul viso.