Gobbo finì il suo bicchiere e si voltò verso la finestrella, ringraziando il suo amico Ergolino per quel lauto pasto, che di certo lui e Dacey non si sarebbero potuti permettere con le loro sole finanze.
“Purtroppo io” disse il saltimbanco alla ragazza “io non posso ospitarvi in nessun luogo, poiché neanche io ho un tetto sulla testa che non sia il firmamento con tutte le sue stelle. Stanotte, ad esempio, dormirò credo sotto un vecchio ponte tra il Carro dell'Orsa e Cassiopea un po' più in là.” Ridendo e porgendo la mano a Dacey per andare via da quel vicoletto.
Gwen e le sue due amiche furono fatte uscire da quella prigione e lasciarono così la caserma, ritrovandosi di nuovo libere nel bel mezzo della città.
Le strade erano ancora pullulanti di persone e le botteghe aperte con vari clienti intorno.
Le tre zingare corsero al loro carrozzone, trovandolo alle spalle della piazzetta dove l'avevano lasciato.
Tutto sembrava in ordine.
“Fortuna che nessuno ci abbia rubato nulla.” Disse sollevata Mery.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|