Restai come ammaliata da quelle parole, dal tono, dal portamento così galante di Taddeon, sembrava uno di quegli uomini usciti dai romanzi che fanno sentire una donna l’unica al mondo quando le parlano. Mai nessuno si era rivolto a me in quel modo, un po’ per il mio ruolo all’interno dell’organizzazione, un po’ perché non avevo avuto granché tempo per certe frivolezze, ma forse semplicemente frequentavo le persone sbagliate.
Cercai di non arrossire per non fare la figura della ragazzina ingenua, dopotutto ero il suo comandante ora, e non era il caso che sapesse le sensazioni che mi avevano procurato quelle parole, anche perché magari non ero l’unica che faceva sentire speciale.
“Accidenti, ci sapete fare con le donne, eh!” Con un sorrisetto divertito “Non avete idea di Quanto questa vostra qualità potrà tornarci utile in futuro!” Allungai una mano verso il salottino, e mi sedetti, accavallando le gambe avvolte belle calze a rete e coperte dai lunghi stivali di pelle, per poi fargli cenno di fare lo stesso e raggiungermi, poi suonai un campanellino e ordinai di portarci qualcosa da bere.
“Dunque, vi ha mandato il Capo immagino...” guardandolo negli occhi incuriosita “Vi ha anche aggiornato sulla missione?” Chiesi, appoggiandomi allo schienale senza mai smettere di guardarlo, forse perché volevo scrutare ogni sua mossa per studiarlo, cercare di capire le sue intenzioni, le sue qualità... o forse solo perché era dannatemene bello.
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