“Grazie, cara.” Disse il presbitero a Dacey quando lei tornò con il liquore.
Subito lui e Ruspon ne sorseggiarono un bel po'.
“Bene, non vi trattengo oltre, messere.” Il presbitero. “Avete un compito da portare a termine.”
“Si, eminenza.” Annuì Ruspon.
Ma proprio in quel momento un servo venne ad annunciare qualcuno.
“Di chi si tratta?” Chiese il presbitero.
“Eminenza, è un uomo che afferma essere stato inviato da sua signoria l'Arciduca di Capomazda.” Il servo.
Allora il presbitero e Ruspon si scambiarono una profonda occhiata.
“Fallo entrare subito.” Ordinò il chierico.
“La sua eredità l'ha portata qui.” Disse il tutore a Gwen. “Ha ereditato questa magione e buona parte della terra che si può scorgere intorno ad essa. Sua nonna, donna eccentrica, ha imposto come ultima volontà che sua nipote crescesse in questo luogo fino al raggiungimento dell'età adulta.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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