Lo vedevo, il modo in cui reagivano alle mie parole, ai miei modi, ai miei movimenti. Erano cambiati, si erano lasciati andare, avevano abbassato le difese, e la cosa mi piaceva, eccome se mi piaceva, portare gli altri dove io volevo che arrivassero, senza che se ne accorgessero era una delle cose che mi eccitavano di più.
Poi farlo su degli uomini, che dovevano essere la parte forte, la parte dominante nel gioco tra i sessi, era ancora più bello.
Dopotutto era per quello che li stavo reclutando, mi serviva la loro forza, la loro potenza sessuale per i miei giochi preferiti.
Loro erano la parte forte, erano la parte dominante.
Eppure anche loro avrebbero obbedito ai miei ordini, avrebbero ucciso, stuprato, torturato unicamente secondo la mia volontà, nè di più, nè di meno.
E questo era dannatamente inebriante...
Sorrisi, sorniona, a quelle parole.
“Attenti signori miei...” con la voce calda e sensuale “farmi divertire potrebbe andare oltre la vostra immaginazione, potrebbe farvi restare qui, incatenarvi a questo posto... e poi che direbbero le vostre mogli a casa?” Con un sorriso lascivo e impertinente.
Era importante capire se avevano famiglia o meno, perché la maggior parte dei miei servi non reggeva dopo un po’, e dunque bisognava eliminarlo, e di regola è sempre meglio eliminare qualcuno che non ha nessuno ad aspettarlo.
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