Discussione: Il Cavaliere Bianco
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Vecchio 28-05-2018, 16.46.22   #259
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Taddeon sorrise e finì il suo bicchiere.
“Affatto, Miss...” disse con fare cortese “... ma solitamente occorrono anni alle persone comuni per raggiungere risultati inferiori a vostri... di qui la mia ammirazione, dato che di certo non siete una donna comune.” Guardandola negli occhi. “Per questo condivido la fiducia del Capo, circa l'esito positivo di questa missione.”



“Ma certo, prego...” disse il contadino ad Altea, facendo posto sul carretto per lei e per Ismael.
Così ripartirono per Valles.
Vi giunsero poco dopo, trovando un piccolo borgo adagiato sulle pendici di un ampio monte.
Era un luogo ameno, tranquillo, con le casette ammassate e dai tetti ammantati di foglie rampicanti.
Le finestre erano illuminate, così come le strette stradine che correvano in lungo ed in largo quel posto.
“Venite, vi condurrò dal Borgomastro.” Disse il contadino a Altea e ad Ismael.
L'uomo abitava al centro del borgo, proprio davanti alla chiesetta del posto.
Bussarono ed un giovane magro e dal volto bonario venne ad aprire.
Il contadino parlò a lui dei due viaggiatori.
“Buonasera.” Il giovane. “Io mi chiamo Ernò e sono il nipote del Borgomastro. Prego, entrate.”






Gobbo rise alla fantasiose ipotesi di un'ironica Dacey.
“Temo” disse “che come bandito durerei poco. Mi catturerebbero subito.” Divertito. “Anche se nella fuga saprei poi farmi valere.” Facendole l'occhiolino.
Gli occhi chiari erano l'unico particolare del volto che quella maschera lasciava intravedere.
“Questa torre” continuò “è molto antica. Più del palazzo reale pare. Qui si dice siano celati i più antichi segreti del reame ed a guardia di essi vi siano gli spettri degli antichi sovrani Afragolignonesi.” Scuotendo il capo. “naturalmente sono dicerie, atte a tenere lontano da questo posto qualche malintenzionato. Chissà, magari in passato qui ci hanno seppellito qualche nobile o addirittura qualche re col suo ricco corredo.”
Arrivarono all'ingresso della torre.
“Fate attenzione, che qui è tutto traballante...” fece il saltimbanco.
In effetti la torre era parecchio pericolante e forse la sua cattiva ed insicura condizione teneva lontano i malintenzionati, più che le sue leggende.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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