Lui sorrise, senza smettere di accarezzare i capelli rossi di lei.
“Gwen...” disse guardandola negli occhi “... ora so il nome della ragazzina che mi faceva perdere la testa a diciotto anni...” facendole l'occhiolino “... o forse non era questo il suo nome... visto che non era certo bella come te...” ancora un leggero bacio “... il mio nome? Mmm... sai che potrei dirti di indovinarlo?” Ridendo piano, per poi alzarsi. “Andiamo, Gwen?” Porgendole la mano.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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