“Suvvia, datemi un'altra possibilità, bella signora...” disse Marf tra il divertito ed il supplichevole ad Elyse “... non vorrete giudicare un uomo da una prima impressione, no?”
“Siamo disposti a tutto pur di soddisfarvi, madama!” Disse visibilmente eccitato Gobbes. “Anche a diventare i vostri cani al guinzaglio!”
“Badate, milady...” Aegos avvicinandosi al viso di lei, alla sua bocca guardandola fissa nei suoi occhi chiari “... state scherzando col fuoco... e se noi tre vi violentassimo appena fuori di qui? Tre maschi contro una sola donna... non avreste speranze...” con un lampo di lussuria negli occhi “... comunque vi seguiremmo in ogni vostra perversione, se anche foste una strega... o il diavolo in persona...” si avvicinò ancora, tra i suoi capelli e sussurrò qualcosa all'orecchio di lei.
Qualcosa di perverso, infimo, sozzo, osceno come nessuno aveva osato rivelarle mai.
Ad un tratto le urla cessarono e dopo qualche istante qualcuno uscì dalla porta, dirigendosi a passo svelto verso il cancello.
Therese si alzò all'improvviso e corse verso il cancello, senza che Gwen riuscisse a fermarla.
“Messer Elv...” disse la piccola correndo incontro all'uomo davanti al cancello.
Si baciarono e si strinsero, l'una contro l'altro.
Le labbra di Hiss erano calde, accoglienti, avide del sapore fresco che avevano quelle di Altea, che assaporava con desiderio.
“Wow...” disse lasciando appena la bocca di lei e guardandola negli occhi “... ho baciato la regina dei briganti...” accarezzandole il viso bianco e sorridendo malizioso “... nelle antiche ballate chi osava tanto poi veniva ucciso... ed ora? Mi destinerai alla morte, bella duchessa?” La teneva stretta a sé, facendole sentire il suo corpo asciutto e ben fatto, facendola sentire protetta, donna.
A quelle parole di Dacey, lui si voltò e la notò, restando a guardarla.
La ragazza sentì lo sguardo del giovane studioso accarezzarla piano.
“Grazie, siete molto gentile...” disse con un cenno del capo “... ho viaggiato sotto un Sole caldo e bere qualcosa di fresco andrà più che bene, madamigella.” Sedendosi.
“Dunque, sua signoria vi ha inviato qui per scrivere un bestiario...” quasi sarcastico il presbitero.
“Si, eminenza.” Annui Cales. “Naturalmente il mio interesse maggiore è per quella che molti qui chiamano la bestia.”
“E pensate di catturarla voi, messere?” Quasi irriverente Ruspon.
“Beh, qualcuno dovrà farlo, no?” Sorridendo il giovane studioso. “Così la si potrà studiare.” Guardando poi il presbitero. “Eminenza, sua signoria mi ha assicurato massima disponibilità da parte delle autorità di Sant'Agata di Gotya.”
“Naturalmente.” Il chierico.
“Benissimo... potrei studiare i resoconti delle aggressioni ed i referti medici sulle vittime?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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