Discussione: Il nome della perla
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Vecchio 31-05-2018, 18.17.07   #259
Clio
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Il nome della perla

L'atmosfera era sempre più intensa, sempre più calda in quella stanza che aveva visto le nefandezze più inconfessabili, ma che sembrava bramare sempre di più il suo tributo di oscura perversione.
Adoravo quel momento, quello sguardo che si perdeva sempre di più nell'abisso, l'incedere famelico ma controllato, l'eccitazione che sicuramente cresceva sempre di più sotto i pantaloni di pelle, e quella sensazione di dominio, controllo, che serpeggiava sempre di più in me, dardeggiando nel mio sguardo.
Sorrisi, enigmatica a quelle parole.
Oh non hai idea di come siano le mie cavalcate, occhioni blu...
Alzai il piede per cercare il suo corpo, accarezzandolo dolcemente, partendo dalla sua spalla, per poi scendere lungo il suo petto, fino alla vita, e poi ancora più giù...
Durante tutto quel movimento sensuale non lasciavo mai i suoi occhi, li incatenavo ai miei, li rapivo, li possedevo.
La porta si aprì ed arrivò Lariela, la servetta che mi avrebbe portato cibo e vino, per rendere tutto quello ancora più intenso e peccaminoso.
Ma la piccola insolente non mi aveva portato il pranzo come ordinato.
Nel vederla entrare a mani vuote i miei occhi si accesero di una luce diversa, crudele, furiosa, quel fuoco che si accendeva in me quando qualcuno mi disobbediva.
Alle sue parole, poi, i miei occhi diventarono quelli di un demone furibondo.
Con un balzo scesi dal piano e raggiunsi la servetta.
"Come osi Interrompermi?" tuonai, per poi tirarle uno schiaffo così forte da farle fare un volo di alcuni metri "Ora, da brava, servirai Aegos, chiaro?" tuonai "Vedi di non deludermi un'altra volta!".
La mia voce era un rimbombo crudele, ma più il viso della servetta era terrorizzato, più mi sentivo eccitata e infuocata.
Non riuscii più a trattenermi, mi voltai verso Aegos, lo strisi a me con forza e lo baciai violentemente.
Un bacio fatto interamente di lussuria sfrenata, desiderio.
Un bacio lascivo, caldo, disperato.
"Aspettami qui..." con la voce calda e lo sguardo che presagiva le più incredibili perversioni.
Non potevo ignorare una visita del presbitero, anche se volevo liberarmene il prima possibile perchè se c'era una cosa che non sopportavo era qualcuno che ficcasse il naso nei miei affari, a maggior ragione quel presbitero che l'idiota di mio cugino non sapeva far stare al suo posto.
Ignorai completamente Aegos, spogliandomi davanti a lui come nulla fosse, per poi indossare un abito che si confaceva al mio rango, di un rosa salmone con ricami arancio e pizzi bianchi, acconciai i capelli alla moda dell'aristocrazia, e me ne andai, raggiungendo la sala grande.
"Vostra eminenza!" lo salutai, prima di sedermi su un'imponente poltrona, facendogli cenno di fare altrettanto "A cosa devo la visita?" con la voce impostata che ero solita usare in società.
Intanto, suonai un'altra campanellina.
"Spero gradirete del vino..." con un leggero sorriso "la mia vigna a Solpacus ha goduto di un'ottima annata!" fissandolo con aria seria e composta.


Ultima modifica di Clio : 01-06-2018 alle ore 00.03.10.
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