Il servo fece entrare un uomo di mezz'età dall'aspetto piuttosto comune.
“Salute, messere...” disse a Hiss “... madama...” ad Altea.
“Vi ascolto.” Hiss.
“Ecco, messere...” l'uomo “... io sono un vinaio... sono un uomo onesto e tranquillo... mi faccio gli affari miei... sono un buon Cristiano...”
“Sono felice per voi.” Fissandolo Hiss. “Siete venuto qui per dirmi questo?”
“No, messere...” scuotendo il capo l'uomo “... sono venuto qui perchè... perchè io so chi è il colpevole... il colpevole delle stragi...”
“Si, immagino la scena...” disse Cales divertito a Dacey “... in effetti messer Ruspon non è il massimo della simpatia... diciamo non lo vorrei mai come amico.” Divertito.
Fu servita la colazione.
“Appena finito di mangiare” fece Cales “usciremo per la città e nei dintorni per scoprire cosa sa la gente di queste aggressioni... infatti se come credo non si tratta di un animale, bisogna cominciare a farsi un'idea dei possibili sospetti...”
Gwen restò a fissare il quadro, quasi rapita dal fascino di Elv.
Tanto che non sentì la porta aprirsi.
“Sembra che quel ritratto abbia trovato un'estimatrice.” Disse divertito Elv.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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