“Allora diteci che aspetto aveva.” Disse Hiss al vecchio.
“Cosa cambia saperlo?” Elsin.
“Avanti, ditecelo.”
“Era notte...” fece il vecchio “... io ero in casa... ad un tratto udii il suo richiamo...”
“Richiamo?”
“Si... il suo verso...” annuì Elsin “... un suono innaturale... mi affacciai da quella finestra con una lampada... allora la vidi... per un istante soltanto... illuminandola appena con la lampada... era grossa... molto... scura... come la notte... si muoveva piano...”
“Che colore era il suo pelo?” Chiese Hiss.
“Come fosse trasparente...” rivelò il vecchio “... potevo vedere le foglie in cui si muoveva... trasparente come un fantasma...”
“Poteva aggredirvi...” pensieroso Hiss.
“I miei cani abbaiando la misero in fuga...” ridendo Elsin “... non la prenderete mai...”
“L'hanno già ferita pare.” Hiss al vecchio. “Forse è già morta a quest'ora.”
“Illusi!” Urlò Elsin. “Non potete ucciderla! Non è di questo mondo! E' di natura diabolica!”
Hiss si voltò verso Altea.
Elv sorrise ed annuì a Gwen.
"Perfetto." Disse. "Allora buonappetito." Riempiendo d'acqua i loro bicchieri.
Cominciarono a mangiare in un clima disteso e rilassato.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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