Gwen era nella carrozza, sconsolata ed impaurita.
Non vedeva giungere Elv.
“Damigella...” avvicinandosi al finestrino il cocchiere “... state bene?” Fissandola. “Messer Elv tarda... non vorrei gli fosse successo qualcosa...” sottovoce alla ragazza.
Intanto Justine appariva inquieta.
“Una simile battuta di caccia” scuotendo il capo “non so quanti proiettili sparati per ritrovarci con del fumo e decine di bossoli conficcati nelle cortecce degli alberi.”
“Continuiamo a cercare la bestia.” Fece Ruspon. “Magari è ferita davvero. Non possono averle fatto il solletico i nostri fucili.”
“No, fra un paio d'ore imbrunirà...” Justine “... non voglio restare nel buio in questi boschi... prendete le carcasse dei lupi uccisi ed imbottitele di veleno... sparate anche a qualche lepre e fate lo stesso con quelle... disseminate carcasse ovunque... magari le mangerà e tirerà le cuoia.”
Ubbidirono.
Cales, terminato il frastuono, prese Dacey per mano e ritornarono in mezzo agli altri, dopo essersi sincerato che la ragazza stesse bene.
Solo in quel momento si accorse di avere la mano di lei nella sua.
“Scusate...” mormorò imbarazzato.
“Non credo il cocchiere abbia avuto un'allucinazione...” Justine “... anche qualcuno dei cacciatori ha visto effettivamente qualcosa...” si avvicinò alla carrozza di Gwen “... voi avete visto nulla?” Alla ragazza. “Quegli occhi così verdi sono riusciti ad intravedere questa fantomatica bestia?” Con un sorriso malizioso.
“E' inutile che disseminate carcasse di animali avvelenate...” Cales alla donna in uniforme “... la bestia, come la chiamate, solo in principio assaliva gli animali, poi è passata alle persone... non concluderete nulla.”
“Fate silenzio, voi.” Grugnì Ruspon. “Dovrà pur mangiare la dannata bestia.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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