La carrozza di Gwen arrivò in città e raggiunse la casa di Elv.
“Dobbiamo confidare nel Cielo...” disse il giardiniere “... forse ci occorrerà un avvocato... o magari si potrebbe chiedere l'aiuto del presbitero, cosa ne dite?” a Gwen.
“Si, madama...” disse Tignot a Destresya “... di certo sua signoria sarà contrariato... o peggio... a Capomazda arriveranno presto le notizie di questi continui insuccessi...” mormorò “... comunque col vostro permesso andrò a sistemare le ultime cose per la festa di stasera.”
Intanto Justine ed i suoi erano tornati in città.
Con loro vi erano anche Hiss ed Altea.
“Sono stata incaricata da messer Minsk a non lasciare nulla di intentato.” Disse Justine alla brigantessa. “Sua eminenza stesso mi ha conferito tali poteri. Se ritengo qualcuno degno di sospetto allora lo faccio arrestare, semplice.”
“Le accuse non reggeranno...” Hiss “... messer Elv è stato colui che ferì la bestia giorni fa. Non ha senso incarcerarlo.”
“Io decido ciò che ha senso.” Fissandolo Justine.
“Io rappresento il duca qui.” Ribadì Hiss.
“Non contano i titoli...” ridendo Justine “... ma i risultati... chi ucciderà la bestia avrà vinto, amico mio.” Con un ghigno, per poi fare un occhiolino ad Altea.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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