Cales sorrise e si voltò, ora che Dacey era pronta.
“Non credo di russare...” disse “... comunque, nell'evenienza, siete autorizzata a versarmi addosso un secchio d'acqua.” Divertito. “Tranquilla, sono già pronto per dormire. Ho tolto giacca e stivali. Riposerò benissimo.” Annuendo.
Gwen praticamente cacciata via da Justine che si era dimostrata malvagia, oltre che perversa, fuori dal palazzo trovò ancora il giardiniere ad attenderla.
Restò però deluso nel vederla uscire senza Elv.
“Venite, torniamo a casa a riposare...” disse “... credo il casino sia terminato...”
E la riportò a casa.
Hiss non smetteva di deliziare il seno di Altea, guardandola negli occhi, cercando i suoi brividi, i suoi gemiti per quell'inebriante piacere.
La mano di lei poi scivolò audace fin dentro i suoi pantaloni, strappandogli un lungo gemito.
“Oh, Altea...” disse lui eccitato ed innamorato “... ti amo, lo sai?”
Lasciò allora il suo seno e cercò le labbra della brigantessa, incatenandole alle sue con passione.
Ma in quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Non è possibile, non ci credo...” tra il deluso, l'irritato ed il sarcastico Hiss “... chi è?”
“Signore...” il servo da fuori.
“Sparisci.” Hiss. “Sei in licenza fino a domani.” Baciando Altea.
“Signore, è importante... ho una dritta...”
“Che dritta?” Incuriosito Hiss.
“Pare i soldati di Justine siano corsi nel bosco...”
“A quest'ora?”
“Si, signore... sarà accaduto qualcosa...”
“E vogliono tenerlo segreto!” Esclamò Hiss.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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