Sorrisi all'uomo, con aria lusingata e vezzosa, non era un ruolo facile il mio, dovevo essere irraggiungibile ma terrena, calda, la donna a cui si sussurravano le peggiori perversioni sapendo che non si scandalizzerà ma, al contrario, troverà il modo di soddisfarle anche se mai in prima persona, naturalmente.
Lo feci accomodare nella stanza migliore del palazzo, avendo intuito che doveva essere una persona importante.
Entrai nella sala dove trovai le ragazze intente ad intrattenere i clienti, compiacendomi del fatto che fossero aumentati.
Chiamai le due ragazze migliori schioccando le dita e pronunciando ad alta voce il loro nome.
Mary era molto smaliziata, con due grandi occhi azzurri e capelli biondi che raggiungevano le spalle, dandole un'aria sbarazzina.
Alice invece era la perfetta finta ingenua, con i lunghi capelli biondi che le incorniciavano un viso d'angelo, in realtà era abile ed esperta, anche se sapeva ben dissimularlo secondo i gusti del cliente.
Pensai che la combinazione delle due fosse la migliore per il nostro illustre ospite.
Le mandai da lui con la raccomandazione di dare il meglio, considerando che era una persona importante che andava trattata nel migliore dei modi.
Una volta sistemata quella faccenda iniziai a girare per la stanza, osservando e ascoltando ogni conversazione, facendo particolare attenzione a quelle che parlavano della caccia, della bestia, scrutando gli abiti buttati un po' qua un po' là cercando quelli di bracconieri e cacciatori.
Era uno spettacolo decisamente particolare quello che mi si parava davanti, ma con tutto ciò che mi era capitato di vedere in quei lunghi anni di missioni scomode per conto di Sua Signoria, ne avevo viste tante che ormai non mi stupivo più di nulla.
Nessuno badava a me, eppure io vedevo tutto, sentivo tutto oltre i gemiti e i sospiri, anche ciò che sarebbe sfuggito a chiunque altro.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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