Ruspon guardò Destresya negli occhi.
“Buono a sapersi, per i vostri clienti, madama...” disse “... dunque mi chiedete di liberarlo...” continuando a fissarla in modo viscido “... beh, so che siete generosa e non dimenticate i favori, no?” Chiamando uno dei suoi soldati. “Liberate il prigioniero arrestato ieri nel bosco.” Ordinò.
Il militare annuì ed andò.
In quel momento si udirono vari rumori.
Erano Justine ed i suoi di ritorno dal bosco.
Il mendicante condusse Dacey e Cales nei pressi di un piccolo villaggio poco distante e poi attraverso un sentiero raggiunsero una chiesetta isolata.
Vi entrarono e videro un vecchio curato intento a sistemare i ceri davanti all'altare.
Il chierico si voltò e li vide.
Il mendicante andò via.
“Pace a voi, figlioli.” Disse il religioso.
“Padre, noi stiamo indagando sulle stragi attribuite alla bestia...” mormorò Cales.
“Si, una cosa orribile.” Annuì il chierico, per poi farsi il Segno della Croce.
“Voi cosa potete dirci, padre?”
“Seguitemi, vi prego...” il curato ai due giovani.
Li condusse in Sacristia e da qui, attraverso dei scalini, scesero in una cripta sottostante il presbiterio.
Il curato allora prese un fascicolo molto vecchio, impolverato e consumato dai tarli.
“Queste sono le cronache di questi boschi...” la vecchia dispensa a Dacey e a Cales “... le uniche sopravvissute...”
“Che significa, padre?” Domandò Cales.
“Che non hanno subito la sorte degli altri annali.” Rivelò il curato. “Le uniche a non essere state distrutte...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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