Faceva troppo male, troppo male!
Dovevo alzarmi, dovevo muovermi, ma non ci riuscivo.
Sentivo le forze che mi abbandonavano, ma dovevo muovermi.
Dovevo rialzarmi.
Non facevo che ripetermelo, e ripetermelo, ancora e ancora.
Ma non ci riuscivo, non ci riuscivo, per quanto mi sforzassi, per quanto ci provassi, non ci riuscivo.
Sentivo il mio corpo abbandonarmi, ero sempre più debole.
Ma poi... poi lo sentii.
Quel suono, lo fissai nella mia mente per non lasciarlo mai più andare.
Dovevo portarlo con me, sopravvivere e dirlo a qualcuno.
Dovevo farlo, sì.
Dovevo farcela....
Ma ero sempre più debole, sempre di più, sempre di più.
Sentivo gli occhi che si chiudevano, le forze abbandonarmi a poco a poco.
Poi di colpo sussultai, un colpo di fucile aveva squarciato l'aria.
O me l'ero immainato?
Non lo sapevo, ero troppo stanca.
Troppo stanca.
Stanca...
Le mie palpebre erano troppo pesanti, troppo, troppo.
Mi girava la testa, come se tutto attorno a me avesse iniziato a girare in una danza di cui non conoscevo i passi.
Giravo, giravo, e non capivo più niente.
Più niente..
Mi lasciai andare... e tutto divenne buio.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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