“Un demonio.” Disse il vecchio fissando Gwen con i suoi occhi spiritati. “Un demone fuggito dall'Inferno per punirci tutti. Se qualcuno non riuscirà a rispedirlo negli inferi, quel maledetto sgozzerà tutta la popolazione di Capomazda e poi dell'intero Afragolignone.”
Therese lo guardò impressionata, per poi stringersi a Gwen.
“Bravissima.” Disse annuendo Cales a Dacey. “Il sangue. E' questo il punto della questione. Il centro di tutto. Chiunque sgozzi le vittime è interessato al sangue e non vuole che si sprechi neppure una goccia. E forse è anche questo il motivo che lo spinge a disossare i cadaveri... per spremerne i tessuti fino all'ultima goccia.” Guardando la ragazza. “Si, che dietro tutto ciò ci sia una setta è sempre più plausibile. Una setta che forse agisce in queste terre da secoli e che comincia i suoi rituali secondo un calendario astronomico, come avveniva per le antiche civiltà Precolombiane. Le stelle, i pianeti e le comete devono essere i segni che danno il via a questi macabri riti di morte. Ormai è chiaro... non c'è alcun animale a cui dare la caccia. Sono belve umane quelle che stiamo cercando.”
La mano di lei raggiunse quella di lui.
“Grazie...” il naturalista stringendola dopo le parole della ragazza “... per me è importante avere la tua fiducia, Dacey...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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