Discussione: La Compassione di Dio
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Vecchio 17-11-2009, 02.52.29   #128
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard fissò Elisabeth per un breve istante.
"Lasciatemi in pace!" Esclamò, per poi sparire tra la folla che riempiva le strette vie di Tintagel.
Si ritrovò poco dopo davanti ad un austero edificio. Era il convento chiamato della Divina Provvidenza.
Era ormai il crepuscolo quando udì una voce:
"Cosa fate qui, signore? Non dovreste essere con gli altri attori della compagnia?"
Guisgard riconobbe il ragazzino incontrato al loro arrivo a Tintagel.
"Piccolo" rispose Guisgard "è un pò tardino per andare in giro. Torna a casa tua."
"Ho visto come le guardie vi hanno colpito" disse il ragazzino "erano tanti contro uno..."
"Tornatene a casa, ragazzino." Sbottò Guisgard.
Ma all'improvviso si avvertirono dei passi.
Un attimo dopo cinque soldati armati emersero dal buio. E con loro vi era anche il capitano delle guardie.
"Avevo detto che ti avrei ritrovato, sporco buffone!" Disse con tono di sfida.
"Maledetti!" Pensò Guisgard. "Avessi almeno la mia spada!"
In quel momento il ragazzino gli lanciò il suo bastone di legno, proprio mentre le guardie si apprestarono ad assalirlo.
"Via di qua, ragazzino!" Urlò Guisgard. "Vattene a casa tua!"
Iniziò lo scontro impari. Guisgard tentava di difendersi con quel bastone, ma gli avversari erano troppi ed erano armati.
Lo costrinsero così ad indietreggiare, fino alla porta del convento.
E proprio mentre sembrava perduto, la porta si aprì ed una mano tirò dentro Guisgard, salvandolo da morte certa.


Intanto, gli altri della compagnia, ancora stupiti per il comportamento di Guisgard, si preparavano a trascorrere la notte.
"Mio padre spesso mi ripeteva con decisione:
cuore caldo e testa matta son una maledizione!"
Recitò Jigaen scuotendo il capo.
Ma proprio in quel momento arrivarono due soldati.
"Commedianti" cominciò a dire uno di loro "il barone ha saputo del vostro arrivo a Tintagel. Egli vuole che vi rechiate al castello per mettere in scena uno dei vostri spettacoli. Il barone ha fissato che lo spettacolo dovrà avvenire il terzo giorno da oggi."
Detto questo, le due guardie andarono via.
I nostri novelli attori erano attesi da una prova tutt'altro che facile: organizzare uno spettacolo in tre giorni...
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO

Ultima modifica di Guisgard : 17-11-2009 alle ore 02.55.41.
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