Ringraziai il soldato con uno sguardo d'intesa, non mi era sfuggita la luce dello sguardo, sapeva chi ero, ci avrei scommesso.
Poco male, dopotutto era a quello che serviva la mia copertura, no?
A farmi avere una forte moneta di scambio con gli uomini del posto, dal capitano delle guardie presbiteriali al semplice soldato di guardia.
Ero sempre più curiosa di scoprire chi fosse questo misterioso uomo che mi aveva salvato, un po' perchè gli dovevo la vita, un po' perché non avevo idea di chi potesse essere l'inviato del vescovo.
Ma fu Ruspon a venirmi incontro, dopo un po' che aspettavo.
Sgranai gli occhi alle sue parole.
"Non lo sapete?" sbattendo le palpebre "La città era in festa, la bestia era stata uccisa io.. sono uscita a cavalcare ieri e.. beh.. sono stata aggredita da quell'essere immondo!" con aria spaventata, accentuando un po' perché infondo per lui non ero la spia che conosceva i rischi e rischiava di morire un giorno sì e l'altro pure, ma solo la padrona di un bordello il cui massimo rischio è un avventore come lui.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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