La donna annuì a Dacey e fece entrare in casa lei e Cales, chiedendo loro di attendere.
Poco dopo arrivò un uomo sulla sessantina, capelli bianchi e mossi, sbarbato, con sguardo acuto ed espressione serena.
“Salve.” Disse sedendosi. “Inviati del presbitero? Cosa ho fatto per meritare tale onore ed attenzione?” Sorridendo.
“Stiamo indagando sulla bestia.” Esordì Cales. “O almeno ciò che tutti chiamano così.”
“Voi invece come la chiamereste?” Fissandolo Aratos.
“Io e Dacey” Cales indicando la ragazza “crediamo invece che gli animali non c'entrino nulla. Siamo ormai certi che si tratti di una sorta di setta.”
“Davvero?” Con occhi indagatori Aratos.
“Si.” Annuì Cales eccitato dal poter mostrare i loro sviluppi sul caso. “Sappiamo che questi crimini avvengono da secoli e dunque un animale così longevo non può esistere. Si potrebbe credere ad un focolaio di peste, ma gli animali colpiti da questa malattia non sopravvivono a lungo, perciò anche questa ipotesi è da scartare. E poi abbiamo scoperto che per secoli queste aggressioni seguono precisi avvenimenti celesti. Eclissi, passaggi di comete, allineamenti di pianeti e così via. Tutto dunque fa pensare ad un rituale.”
“Siete acuto...” Aratos “... molto brillante davvero.” Guardando lui e poi Dacey. “Ma se avete tutte queste certezze, come mai siete venuti da me?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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