“Suvvia, gli Angeli puniscono i malvagi.” Disse Elv a Piecourt. “Noi siamo brava gente. E poi se davvero vedessimo un Angelo allora per prima cosa gli chiederemmo di liberare queste terre dalla bestia. Non è così? Non vi sembra una buona causa?”
“In effetti...” mormorò l'uomo.
Elv guardò Gwen in modo complice.
La pioggia continuava a scendere, battendo sul porticato fatto di tegole e gocciolando sui ciottoli levigati della strada.
I loro occhi erano gli uni negli altri, i loro corpi inevitabilmente vicinissimi fino a toccarsi.
“Si...” disse Cales a Dacey, per poi colmare la distanza, ora finalmente minima, che per troppo tempo aveva tenuto lontane le loro labbra e baciandola.
Le sue labbra calde raggiunsero quelle morbide di lei, rese bagnate da una goccia di pioggia che dal porticato aveva lambito la bocca della ragazza.
Si baciarono, con Cales che subito strinse a sé il corpo di Dacey, contro il suo petto, tenendola con le braccia.
Un bacio che divenne subito intenso, ardente e profondo.
Un bacio intimo e complice.
Un bacio vero.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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