Il capo delle guardie appena vide Elisabeth le andò incontro con un sguardo che tradiva la lussuria più viva.
"Raccontarti?" Cominciò a dire "Non sei stanca di ascoltare parole? Quelle le lascio a quei buffoni dei tuoi amici commedianti. Quanto alla Luna, sono stupidaggini che cantano i poeti o gli innamorati. Noi abbiamo di meglio da fare stanotte..."
E cominciò a stringerla a sè...
Nel convento intanto, Guisgard si era ormai pentito di aver lasciato il resto della compagnia.
"La smettete di passeggiare con un invasato?" Disse il frate al cavaliere. "Qui domina la pace e la tranquillità! Voi, messere, avete l'argento vivo addosso!"
"Frate" rispose Guisgard "meglio che torni dai miei compagni. Qui non chiuderei occhio, sapendoli la fuori."
"Meglio attendere domani" disse il frate "è probabile che le guardie vi stiano ancora cercando. Domattina sarà più prudente uscire."
"Ho capito" rispose Guisgard sorridendo "volete che passi la notte qui! Magari a pregare con voi!"
"Non sarebbe una cattiva idea!" Rispose il frate, scoppiando a ridere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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