Come immaginavo, né i proiettili né il fucile servirono a nulla, quella sagoma era come inafferrabile.
Correva rapida e veloce, portando con sé morte e distruzione.
Il cuore mi batteva sempre più forte, mentre con la pistola la seguivo inutilmente.
Inutile era la parola giusta.
Così mi sentivo, inutile, un moncherino come il mio braccio.
Guisgard si avvicinò al corpo del povero cacciatore, confermando quello che pensavo.
"Non saprei dire che arma può provocare una simile ferita, ma posso dirvi che è la stessa che ha provocato la mia..." sospirai, guardando quello scempio.
Dopotutto, ero stata fortunata.
Era il caso di riunire i tre gruppi per essere più compatti, così seguii gli altri, mettendomi al centro con le altre donne.
Non volevo fare l'eroe né mettermi in mostra.
Conciata in quel modo, non ne sarei stata in grado nemmeno volendo.
Vidi Elv stringere la mano di Gwen e mi si strinse il cuore a quella scena tenera.
Non c'era spazio per la tenerezza in questo mondo.
Sospirai e continuai a cavalcare seguendo gli altri.
Poi Guisgard mi si avvicinò, e gli sorrisi appena.
"Sto bene..." annuii "Sì, ho rivisto ogni istante, ma questo mi rende solo più determinata ad aiutarvi in questa caccia..." guardando davanti a me per un momento "Quel mostro non l'avrà vinta!" voltandomi a guardarlo nei begli occhi azzurri, con un timido sorriso.
Poi l'allarme, degli uomini erano spariti.
Dei cacciatori, possibile?
Strinsi ancora di più la mia pistola e mi rivolsi a Guisgard.
"Eppure di solito attacca le donne!" fissando la vegetazione.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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