Era come viviere un incubo, il tuo peggiore incubo che diventa realtà e porta con sé ogni tua paura.
Così mi sentivo.... impotente, sconvolta, terrorizzata.
Annuii a Guisgard incapace di parlare.
Dovevamo andarcene di lì, ma come?
Ci eravamo addentrati troppo nel bosco, ci sarebbero volute ore per uscire.
O magari meno... non lo sapevo, non sapevo niente di niente in quel momento.
Solo che stavo per morire.
Sì, quello lo sapevo bene, l'avevo capito ormai.
Tutti, tutti stavamo per morire.
Il cuore si gonfiava nel petto sempre di più, sempre di più, sempre di più.
Guisgard ci disse di metterci nell'erba e io obbedii senza nemmeno accorgermene, ma non servì a niente.
Ero distesa in mezzo all'erba accanto a lui, ma anche così la gente continuava a morire, continuava a morire.
C'era odore di morte ovunque.
Non sapevo che fare, come reagire.
Tenevo ancora la pistola in pugno, ma sapevo che non sarebbe servita a niente.
Così mi voltai verso Guisgard, sperando che almeno lui potesse infondermi un po' di coraggio.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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