Niente, niente di niente.
Correvo, ma quando mi voltai mi resi conto che nessuno mi stava inseguendo.
Non aveva minimamente calcolato il mio attacco, era rimasta lì, pronta ad uccidere Guisgard intrappolato nella palude.
Allora mi bloccai, e tornai indietro, ma sta volta lentamente.
La bestia si era avvicinata a Guisgard e aveva iniziato ad emettere quel suo suono, quello che popolava i miei incubi.
Passo dopo passo li raggiunsi, nascondendomi tra la vegetazione e cercando di capire cosa fare.
Ora si era fermata, lo stava come osservando, un brivido mi attraversò la schiena alle parole di sfida che Guisgard rivolse alla bestia.
Lo guardai, cercando di pensare in fretta, di trovare una soluzione.
Allora la vidi, benissimo, in modo chiaro e nitido questa volta.
Un mostro, era un mostro.
La cosa più disgustosa che avessi mai visto.
Poi vidi la creatura togliersi quello che sembrava un elmo, come se fosse una corazza, una corazza come quelle dei cavalieri dei secoli andati.
Possibile?
Un mostro non ha bisogno di elmo e corazza... allora cos'era?
Un essere dotato di armi offensive e difensive che se ne andava a caccia di uomini?
Trattenni il fiato, e continuai a guardare, sentendomi impotente come mai in vita mia.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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