Discussione: La Compassione di Dio
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Vecchio 19-11-2009, 01.39.17   #183
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Grazie all'espediente di Morris, le guardie avevano, almeno per ora, smesso di inseguire Hastatus per le strade della città.
Il cavaliere di Camelot però aveva trovato rifugio in una vecchia bottega disabitata.
Tutto questo grazie a quel ragazzino che aveva aiutato lui ed i suoi compagni la notte scorsa.
"Potete uscire, signore" disse il ragazzino "sembra che abbiano smesso di inseguirvi."



Intanto, un nuovo accadimento gettò fermento per le strade di Tintagel.
Un nutrito gruppo di persone, formato da uomini, donne e bambini, era giunto in città.
Furono subito fermati dalle guardie.
"Abbiate pietà, signori" disse il capo di quel gruppo di nuovi arrivati "noi veniamo da Inyhill, o almeno ciò che resta di quello sfortunato luogo. La notte scorsa fummo attaccati da una misteriosa compagnia di cavalieri. Assalirono le nostre case, massacrando adulti e bambini. Radendo al suolo il villaggio senza la minima forma di pietà. Noi riuscimmo a salvarci solo perchè non eravamo al villaggio. Giungemmo poco dopo, da una fiera, scoprendo quell'orrore. Chiediamo di poter essere ospitati qui da voi."
"Chi sono questi cavalieri che hanno assalito il vostro villaggio?" Chiese colui che comandava le guardie, ovvero sir Geowan, fratello del barone.
"Ignoriamo chi fossero" rispose il capo dei nuovi arrivati "l'unica cosa che sappiamo è che erano ricoperti da spesse armature nere come il carbone ardente e che parlavano una lingua per noi incomprensibile. Nessuno di noi aveva mai udito un simile idioma prima d'ora."
"E sia" rispose Geowan "sarete accolti qui. Ma dovrete pagare un tributo!"
"Ma non abbiamo più niente, milord!" Rispose disperato il capo dei fuggitivi.
"Siete fortunati, miserabili senza casa!" Tuonò Geowan. "La generosità del duca gioca a vostro favore...resterete ugualmente qui, ma sappiate che dovrete lavorare gratutitamente per il nostro signore. Almeno per dieci anni!"
Detto questo, Geowan ed i suoi ritornarono al castello, mentre i loro cavalli sollevarono una nuvola di polvere che ricoprì i sudici e strappati vestiti di quegli sfortunati nuovi arrivati.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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