Il gruppetto si avvicinò a frate Elia e subito Guisgard gli mostrò il misterioso biglietto che qualcuno aveva lanciato nel carrozzone.
E dopo averlo letto il frate apparve subito pensieroso.
"Allora" chiese Guisgard "cosa pensate di questo enigmatico messaggio?"
"I cavalieri neri al castello" rispose il frate "mi sembra assurdo. Se fossero giunti a Tintagel qualcuno li avrebbe visti. Non passano inosservati."
"Allora secondo voi è stato scritto per mandarci fuoristrada?" Chiese Guisgard.
"Non ho detto questo." Rispose il frate. "Però bisegnerebbe sapere chi l'ha scritto. E' ovvio che chiunque sia conosce le vostre vere identità. E quindi non appartiene alla cerchia del barone, altrimenti vi avrebbero già arrestati."
"Voi cosa suggerite?" Chiese Guisgard.
"A questo punto" rispose il frate "non vi resta che seguire questa traccia, approfittando di quando sarete dentro il castello."
"Abbiamo il modo di procurarci delle armi" disse Guisgard "ma il problema è portarle nel castello."
"Come ve le procurerete?" Chiese il frate.
"Le prenderemo dove abbiamo seppellito quei soldati" disse Guisgard "a loro, all'Inferno, non serviranno di certo!"
"E sia" disse il frate "stanotte, col favore dell'oscurità, recupererete quelle armi. Io intanto cercherò di trovare un modo per farle entrare poi nel castello."