"Ora con le armi" disse Guisgard "non ci resta che andare al convento."
E così si diressero in quel santo luogo.
Guisgard bussò con insistenza al grosso portone fino a quando si udì una voce.
"Bontà Divina" disse la voce "chi è a quest'ora della notte?"
"Apriteci" disse Guisgard "è questione di vita o di morte!"
"Questa è l'ora degli spiriti o dei briganti" rispose la voce "in entrambi i casi questo posto non fa per voi!"
"Apriteci, vi dico" esortò ancora Guisgard "ne va della vita di molti!"
"Allora tornate domani" rispose la voce "con la luce del giorno sarà tutto più chiaro."
"Abbiamo bisogno di parlare con frate Elia" disse Guisgard "lui ci conosce. Provate a chiederglielo voi!"
"A quest'ora la gente dorme!"
"Ma non il diavolo!" Esclamò Guisgard. "E se non parleremo con frate Elia, egli potrebbe fare di questa città la sua dimora!"
La voce si zittì.
Guisgard continuava a chiamare e bussare ma nessuno rispondeva più.
Poi ad un tratto cominciò ad udirsi il clangore delle serrature che si aprivano.
Si aprì il portone ed un volto amico emerse dalla penombra.
"Frate Elia" disse Guisgard "che gioia rivedervi."
Consegnarono così le armi al frate, sperando nella sua arguzia per farle entrare nel castello.
"Ora milady" disse Guisgard ad Elisabeth vi accompagnerò per i prati a raccogliere le vostre erbe."
Poi starnutì ed aggiunse:
"Sperando che voi conosciate una qualche tisana contro i malanni causati da bagni notturni. Purchè non si tratti di camomilla...ne ho già bevuta abbastanza!"
Starnutì ancora, suscitando il sorriso di Arnò.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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