Ma mentre Elisabeth stava andando via, prima che si allontanasse dal letto, Guisgard la fermò prendendola per una mano.
Per un attimo indefinito la guardò negli occhi senza dire nulla.
La sua mano era calda, resa tale dal malanno, mentre quella di lei era fredda.
Un piccola candela illuminava a stento la penombra di quell'angolo, disegnando sulle maschere appese strane e buffe espressioni.
Gli occhi di Guisgard, che sembravano non voler abbandonare mai lo sguardo di lei, assunsero, forse a causa del malessere, un chiarore particolare.
Quel momento sembrava non voler finire mai, fino a quando Guisgard lo interruppe:
"Grazie, Elisabeth..."
Le lasciò allora la mano e chiuse gli occhi per addormentarsi, sperando che l'infuso di Elisabeth avrebbe fatto presto il suo effetto.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
Ultima modifica di Guisgard : 23-11-2009 alle ore 23.42.38.
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