Alla domanda di Hastatus rispose Guisgard:
"Il frate disse che avrebbe trovato lui il modo di introdurre le armi nel castello.Non ci resta che incrociare le dita."
Ma il cavaliere era inquieto; non riusciva a non pensare a l'incubo della notte scorsa.
Poi intervenne Jigaen, rvolgendosi a tutti loro:
"Ricordate miei novelli attori: improvvisazione!
E' questa l'unica cosa da fare in tale situazione!
Ricorrete all'estro ed all'istinto che in voi è celato,
poichè la vita altro non è che un copione recitato!"
Intanto, un pesante ed ingombrante carro, guidato da alcuni monaci, era partito dal convento, giungendo alla porta del castello.
"Altolà e fatevi riconoscere!" Intimò uno dei soldati di guardia.
"Pace e bene figliolo." Rispose il conducente del carro, che altri non era che frate Elia travestito.
"Cosa portate in questo carro?" Chiese la guardia.
"Sono degli ex-voto" rispose frate Elia "provengono dal villaggio di Alcott."
"Devo controllare" disse la guardia "scendete e mostratemi il contenuto!"
I frati si scambiarono una rapida occhiata che paleseva timore.
"Certo figliolo" prese a dire frate Elia senza perdere la testa "ora vi mostrerò la devozione dei pochi fortunati rimasti ad Alcott."
"Perchè" chiese la guardia "cosa è accaduto laggiù?"
"Come" rispose il frate "non ne siete a conoscenza? La peste ha sterminato quasi tutto il villaggio! Ed i pochi superstiti hanno voluto donare quel poco che avevano alla Vergine Nera di Tintagel!"
"Peste?" Ripetè visibilmente impressionato il soldato.
"Già, figlio" rispose il frate "e i pochi superstiti vogliono ringraziare come possono la Santa Vergine!"
"Proprio qui dovete condurre questi oggetti?" Chiese impaurito il soldato. "Vengono da un luogo infestato!"
"Figliolo" rispose il frate "in tutto l'ovest vi è un solo luogo in cui viene venerata la Santa Vergine Nera...ed qui, nella cappella del castello di Tintagel. Noi siamo poveri frati che hanno fatto voto di obbedienza. Nessun altro vuole trasportare simile merce. Ma pen peggiore della pesta sarebbe la punizione divina per non aver portato alla Vergine Nera il frutto dei voti dei suoi figli."
Il soldato restò ammutolito.
"Venite" disse il frate "vi mostrerò ciò che trasportiamo."
"Lasciate perdere!" Disse il soldato spaventato da quella merce che credeva infetta. "Prendete il vostro carro ed entrate. Ma badate di non tornare più qui in futuro!"
"Che la Vergine vi ricompensi come degnamente meritate." Disse il frate risalendo sul carro.
Così, poterono entrare nel castello con il loro prezioso carico: le armi degli eroi di Camelot.
"La paura" disse frate Elia ai suoi fratelli sul carro "esercita una grande influenza sulle menti deboli..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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