Il biglietto con il suo enigmatico contenuto mi aveva turbata. Ne avevamo parlato per ore Elisabeth ed io....ma non siamo arrivate ad una conclusione plausibile...
Mi chiedevo chi potesse essere nominato il Caronte...doveva essere colui, che senza ritegno, fungeva da tramite....le paludi, lo Stige, il traghettatore e il pegno da pagare....due dame..
e nel ripensar al dazio da pagare sottoforma di due dame...mi si raggelava il sangue....Quanto avrei desiderato poter interpellare un novello Dante in quel momento....
Ritornata alla normalità ed avendo abbandonato questo pensiero persecutore, ascoltai bene gli ordini impartiti da Guisgard: Elisabeth ed io dovevamo consegnare il biglietto a frate Elia.
Effettivamente non mi sentivo molto sicura: le guardie che in teoria avevano il compito di proteggerci avevano invece il sentore di essere tutt'altro che fedeli. Prima di uscire dalla stanza afferrai un tagliacarte e lo infilai dentro ad uno stivaletto.
"Bene Elisabeth: che ne dici di fare un giretto oltre le mura?" E cosi dicendo cercai di alleviare la tensione e di rassicurare il già preoccupato capitano delle guardie, Hastatus
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