Il frate le aveva ricevute in una stanza semibuia, illuminata solo da poche candele e la luce penetrava da un'unica finestra.
Frate Elia iniziò a leggere il contenuto di quel biglietto con una strana espressione.
Llamrei che gli aveva consegnato il biglietto si era accorta dell'inquietudine del frate.
Le parole di Elisabeth avevano poi acceso strani pensieri e preoccupazioni nello sguardo del vecchio chierico.
Prese allora il biglietto e cominciò a leggerlo.
E dopo averlo fatto si avvicinò ad uno scaffale pieno di libri e cominciò a far scorrere la sua mano sulle loro copertine, come se ne stesse cercando uno in particolare.
Fermò la sua mano ed estrasse un libro. Lo sfogliò con attenzione.
"Ecco" cominciò a dire "ho trovato questo vecchio brano di San Beda il venerabile..."
Fissò poi le due donne e continuò a dire:
"Figliole...quel biglietto di compassionevole non ha nulla...in esso è descritto un percorso, che dall'Inferno più profondo conduce alla sua porta fino a giungere nel nostro mondo...quei cavalieri neri che cercate tra le foreste di queste terre non li trovereti mai..."
Si fermò un momento e poi concluse:
"Quella che viene chiamata La Compassione di Dio altro non è che una compagnia di arcidemoni, evocata da qualcuno per tormentare il nostro mondo. La Compassione di Dio e i cavalieri neri che state cercando sono la medesima cosa!"