Era un'alcova di sfrenato ed incestuoso piacere.
I due ragazzi, armati delle loro virilità, tenevano in mezzo Destresya che con abilità e sfrontatezza si dimenava con invidiabile generosità per i suoi nipotini.
Con la bocca dava sfogo all'eccitazione di Icarius e col piede a quella di Yanosh, che a quel contatto aumentò ancor di più il vigore con cui assaporava il suo bellissimo sesso biondo.
Il ragazzo spingeva e strofinava il viso contro di lei,facendole sentire ogni centimetro delle sue labbra e della sua lingua, al punto che la zia fu sul punto più volte di gridare.
Icarius invece non riusciva a fare altro che gemere, ansimare, sussultare, stringendo i pugni e portando la testa all'indietro tanto era forte il godimento.
Ma con movimenti involontari di tanto in tanto tornava a guardare il corpo proibito della sua bellissima zia e ad un tratto si accorse di qualcosa.
Di quella rosa rossa tatuata sulla sua schiena che lui aveva già visto e che ben aveva impressa nella mente e nelle sue insane fantasie.
In un attimo perse l'ultimo alito di ragione e di controllo.
“Zia... la rosa...” disse ansimando, ma l'emozione fu così forte, profonda e travolgente che un attimo dopo si ritrovò a gemere ancor più forte e ad esplodere completamente, liberandosi di tutto il desiderio e l'eccitazione accumulata da ore.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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